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FEM-modena/Linguistica-Webinar-060720

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Linguistica-Webinar-060720

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Aperitivo con i linguisti | Come si costruisce un’immagine? Le immagini e i loro significati

La nostra Classroom

Questo webinar fa parte di una programmazione più ampia, dedicata all’interazione tra linguistica e didattica in classe, e pensata per condividere e sviluppare attività, idee, suggerimenti, e per instaurare uno scambio di esperienze e necessità. Per questo abbiamo creato una piattaforma di discussione online: puoi accedere alla stanza dedicata di Google Classroom, utilizzando il codice jdibcze. Speriamo che questa diventi un punto di incontro tra tutte le competenze fin qui coinvolte, per poterci scambiare opinioni sulle attività e proposte inedite per temi, metodi e strumenti di lavoro a scuola.

Come si costruisce un’immagine?

Abbiamo visto come le immagini statiche e in movimento rappresentino sistemi semiotici spesso molto complessi che necessitano di essere analizzati, letti e capiti proprio come se fossero dei testi scritti. Nel webinar di oggi, cambieremo prospettiva e, insieme alla filmaker Cinzia Ascari, vedremo quali sono gli aspetti fondamentali da tenere in considerazione quando si produce un’immagine. Ci concentreremo in particolare sulla composizione, il formato e l’uso del colore in fotografia. Così come scrivere un buon testo implica attenersi a regole ben precise - in primis, coesione e coerenza - anche creare un’immagine comporta seguire delle regole compositive e strutturali. Scopriremo tuttavia che è possibile discostarsi da questa grammatica delle immagini, sperimentando con diversi tipi di composizione e di formati, e sfruttando la simbologia culturale dei colori.

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Composizione

La composizione è la disposizione degli elementi visivi all’interno di un’immagine o fotografia. Essa include quindi elementi quali la disposizione del soggetto e le sue relazioni sia con altre figure presenti nell’immagine sia con l’ambiente circostante. Nei webinar precedenti vi avevamo mostrato come la composizione possa essere analizzata in modo simile alla struttura grammaticale di un testo: elementi come scena, sotto-scene, figure e parti contribuiscono a strutturare l’immagine e a darle significato. Un’immagine ben composta è un’immagine capace di trasmettere determinate sensazioni, coinvolgendo così lo spettatore su un piano emotivo. Modificare o non seguire (tutte) le regole di composizione produce immagini capaci di evocare percezioni e sensazioni anche molto diverse tra loro, come nel caso di alcune delle fotografie che vi mostriamo nella presentazione.

Formato

Esistono due tipologie di formato, che dipendono dall’inquadratura: verticale e orizzontale. Da una parte, il formato orizzontale permette una maggiore libertà di vagare all’interno dell’immagine, focalizzandosi anche su elementi compositivi diversi dal soggetto principale. Il formato verticale invece - che, non a caso, è quello che caratterizza le nuove modalità di rappresentazione attraverso l’uso dello smartphone, come i selfie e le Instagram stories - focalizza l’attenzione dello spettatore sull’individuo.

Colore

L’aspetto del colore è legato alla materialità dell’immagine: all’interno di immagini statiche così come nelle sequenze cinematografiche, il colore viene spesso sapientemente calibrato per ottenere effetti ben precisi. Vi è mai capitato di vedere delle foto storiche in bianco e nero restaurate a colori? In che modo cambiava la vostra percezione del soggetto o dei soggetti raffigurati? Spesso, l’aggiunta del colore rende la fotografia più vicina a noi, alla nostra epoca, e dotata di una maggiore concretezza.

La semantica dei colori

Studi di linguistica cognitiva ci dicono che parlanti appartenenti a diverse culture possiedono un diverso numero di nomi per indicare i colori. Secondo i due antropologi Berlin e Kay (Basic Color Terms: Their Universality and Evolution, 1969), tutte le culture possiederebbero almeno due termini per indicare il chiaro (/bianco) e lo scuro (/nero), fino ad arrivare a termini via via più specifici e definiti per l’intero spettro dei colori (fino a un massimo di 11 termini possibili, sempre secondo Berlin e Kay). Ad ogni colore sarebbero poi associate sensazioni diverse, che dipendono dalla cultura di appartenenza. Infatti, pur condividendo termini uguali o molto simili per indicare lo stesso colore, lingue diverse spesso associano connotazioni e percezioni diverse al colore. Mentre alcune di queste percezioni possono dirsi in qualche modo “universali” perché derivanti dall’esperienza empirica (ad es. il colore giallo è associato all’energia e alla luminosità, perchè ricorda la luce del sole; oppure il verde è generalmente associato alla natura, perché appunto foglie, alberi, erba etc. sono verdi), altre sono fortemente influenzate dalla cultura di appartenenza, di cui la lingua in questo caso è espressione diretta. Questo si evidenzia ad esempio nelle espressioni idiomatiche contenenti nomi di colori che differiscono nel loro significato nelle diverse lingue. Ne sono esempi l’inglese feel blue, essere triste, o l’italiano vedere rosso.

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